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08 03 2013 | Rimini | Altavelocità, botta e risposta tra Mirra e Rfi

Venerdì, 08 Marzo 2013

tortora-scuro

Rimini | Altavelocità, botta e risposta tra Mirra e Rfi


Altavelocità. Botta e risposta oggi tra l’assessore provinciale Vincenzo Mirra e le Ferrovie dello Stato. Proprio questa mattina, infatti, Mirra (dopo aver letto sui giornali della scarsa disposizione della Regione ad entrare nella vicenda dei marciapiedi della ferrovia di Rimini, troppo bassi perché il treno Italo di Ntv possa farvi scalo) ha scritto “direttamente al presidente e all’amministratore delegato di Rfi (Rete ferroviaria italiana), chiedendo loro un appuntamento al fine di individuare le possibili, rapide soluzioni al problema”. Ovviamente, nella lettera l’assessore “ha ribadito ai vertici di Rfi l’importanza strategica ed indifferibile per il territorio riminese del collegamento ferroviario ‘alta velocità’ al fine di potenziare e rendere sempre più competitivo il sistema turistico ed imprenditoriale locale” e ha ricordato la precedente lettera al presidente della Regione Emilia Romagna “con il quale è auspicabile collaborare al più presto per cercare di mettere in cantiere quei lavori necessari per risolvere gli attuali problemi infrastrutturali della stazione di Rimini”.


Rfi non digerisce la lettera di Mirra e in serata arriva una replica, innanzitutto ribadendo che “la stazione di Rimini rispetta già oggi tutte le caratteristiche previste dalla normativa vigente per la circolazione ferroviaria. L’impossibilità da parte del treno Italo di effettuare servizio viaggiatori nella stazione romagnola non è quindi da addebitare a carenze infrastrutturali, e tantomeno, come è stato falsamente dichiarato nei giorni scorsi su alcuni media dall’amministratore delegato della società Sciarrone, da non rispetto delle norme. Dipende, come già detto più volte, solo dalle caratteristiche tecniche del treno della società Ntv. E dalla erronea richiesta di Ntv di fermare il treno a Rimini senza aver fatto preventivamente le opportune verifiche tecniche sul livello dei marciapiedi”.
Rfi ribadisce sia la penuria di fondi (“lo scenario di scarse risorse non ha ancora permesso a Rfi di sottoscrivere il Contratto di Programma con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la manutenzione”), sia il fatto che “realizzare l'opera con l'anticipo dei pagamenti delle tracce non è praticabile. I pagamenti che le compagnie ferroviarie fanno ad RFI per l’acquisto delle tracce orarie servono a garantire la circolazione e la manutenzione conseguente all’usura indotta dai relativi treni e non generano in alcun modo margini da destinare ad altri interventi architettonico/infrastrutturali come l’innalzamento dei marciapiedi”.


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